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Adolescenti: tra social e grandi ideali

I social hanno cambiato la percezione della immagine pubblica degli individui.

Sono un mezzo per diffondere mode, idee e trend, specie tra giovani e giovanissimi.

Ne ho parlato negli articoli Generazione Z e Adolescenti e vite online.

Spesso si legge che ai giovani è affidata la salvezza del mondo, da un punto di vista sociale, politico o ecologico.

Questo può sollecitare l’idea che tutto quello che non riguarda il compito onnipotente e salvifico di garantire un futuro all’umanità sia ben poca cosa.

L’ambizione di dover salvare il mondo, inteso come pianeta terra, può distogliere l’attenzione dal proprio mondo interno che meriterebbe anch’esso di essere preservato e salvato nelle sue molteplici espressioni.

E’ un mondo che può essere fatto di pulsioni, di emozioni, di paure, di limiti e che sembra difficile contattare.

Allo stesso modo sembra difficile pensare ad un progetto realizzabile calato nella realtà con tutti i limiti e le possibili delusioni che questo comporta. Senza derive magiche e onnipotenti.

Ecco che allora la frustrazione può portare al ritiro nella propria stanza e nelle proprie fantasie dove ci si può invece pensare onnipotenti ed eroici.

Ad esempio, nei videogiochi ci si assume il ruolo di salvare il mondo virtuale di turno.

Nei social ci si può creare un’immagine purificata da imperfezioni. Una realtà insomma che protegge dal rischio dell’imbarazzo, dell’errore, della delusione, dall’emozione imprevista.

Allo stesso tempo, imparando a districarsi tra i possibili rischi di un’eccessiva connessione, la rete può essere vissuta come una grande opportunità.

Essa sostiene e favorisce la libera espressione e una condivisione immediata della propria vitalità, attraverso un linguaggio contemporaneo e una modalità profondamente calata nel nostro tempo.

Da Whatsapp a Telegram, da Instagram a Facebook, da Tiktok a BeReal i giovani segnano le proprie preferenze attraverso parole, immagini, suoni e video, esplorando la loro creatività e cercando un modo di conoscersi e di raccontarsi che appartenga loro.

La tecnologia accelera i cambiamenti e le distanze generazionali e per gli adulti risulta talvolta difficile comprendere i vissuti dei propri figli. Per questo è importante che chi si occupa di relazioni d’aiuto sia aggiornato sulle evoluzioni in corso.

Si parla di Adolescenza anche nel podcast La Voce dello Psicologo, nato in collaborazione con la dott.sa Prisca Ravazzin e Adolescenzainforma. Qui sotto i due episodi che focalizzano il tema dell’adolescenza! Buon Ascolto!