il mio Metodo

Benvenuti!

Sono uno psicologo psicoterapeuta con approccio psicodinamico. 

In questa pagina desidero presentare il mio modello di intervento. 

Cercherò anche di fare chiarezza su come funzionano la consulenza psicologica e la psicoterapia.

 

Lo psicologo è un professionista delle relazioni di aiuto, che ha compiuto un percorso universitario di almeno 5 anni, ha fatto un tirocinio annuale e ha superato l’Esame di Stato. Per poter esercitare la professione deve essere iscritto all’ Albo.

Lo psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha conseguito la specializzazione in psicoterapia di almeno altri quattro anni in una scuola riconosciuta dal Ministero dell’istruzione. Questo percorso aggiuntivo ha insegnato allo psicologo/medico tecniche specifiche per aiutare il paziente a modificare aspetti profondi del suo carattere o a lavorare su aspetti traumatici della sua storia.

Nelle scuole di psicoterapia esistono diversi modelli teorici. I principali sono:  l’approccio psicodinamico, il cognitivo-comportamentale, l’umanistico, il sistemico-relazionale e il gestaltico.

Ho scelto di formarmi con l’approccio psicodinamico, perché reputo che dia una visione molto ampia e approfondita della persona. Tuttavia, ritengo che ogni modello apporti un contributo importante alla conoscenza dell’essere umano. Per questo, ho integrato nel tempo il mio modello di riferimento con delle tecniche provenienti anche da altri approcci, per aumentare gli strumenti utili a chi si rivolge a me.

Nei miei interventi utilizzo:

Il mio approccio si può definire, quindi, pluralistico integrato perché si avvale di molti contributi, pur avendo come base principale il modello psicodinamico.

 

Nella psicoterapia psicodinamica sono centrali il riconoscimento dell’esistenza dell’inconscio e il considerare la persona nella sua interezza, non solo nel sintomo che porta. Credo nella visione dell’uomo, che legge nel sintomo solo la punta dell’iceberg di un disagio profondo.

C’è, pertanto, un viaggio di scoperta che viene fatto insieme, a partire dal punto in cui la persona chiede l’aiuto di un professionista.

Quando la realtà supera la propria capacità di farvi fronte è possibile, per tutti, trovarsi in una condizione dolorosa che non è sempre possibile superare da soli.

Chiunque nel corso della propria vita può attraversare un momento difficile legato a situazioni affettive, relazionali, familiari, lavorative. Può vivere una crisi dovuta ad una fase evolutiva (come l’adolescenza), a eventi traumatici (come un lutto o una violenza) o a conflitti (come una separazione).

Il disagio può manifestarsi in modi molto diversi, ad esempio attraverso: ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare, ritiro sociale, disturbi sessuali. In altri casi la sofferenza psicologica può essere qualcosa di più antico e profondo  e chi la vive sembra  conviverci da sempre.

L’intervento dello psicoterapeuta può permettere una maggiore conoscenza di sé, può favorire un cambiamento e aiutare a recuperare le proprie risorse.

 

Sono molti i modelli psicologici adottati dagli psicoterapeuti e molto diversi tra loro.

Questa domanda spesso interessa più gli specialisti del settore. Le persone che cercano uno psicoterapeuta, infatti, vogliono stare meglio e non sempre hanno l’interesse o i mezzi per districarsi tra i numerosi modelli esistenti.

La scarsa conoscenza delle differenze teorico-tecniche tra i vari approcci non impedisce, comunque, di poter incontrare il terapeuta giusto per se stessi.

Il rapporto terapeuta-paziente infatti è anche un incontro. Un buon incontro con un terapeuta adeguatamente formato può favorire l’instaurarsi di un’alleanza terapeutica che può facilitare il cambiamento atteso, indipendentemente dal modello utilizzato.

Il modello psicodinamico dà una rilevanza particolare al rapporto unico che viene a crearsi tra paziente e terapeuta, tra le loro menti e i loro inconsci.

 

Il paziente inizia a raccontare la sua vita. Parla dei suoi problemi sul lavoro, del dolore che prova nel rapportarsi con un capo che sente severo o aggressivo, o della sua stessa rabbia. Spiega di non sentirsi compreso dalla moglie o di non riuscire ad avere relazioni stabili.

Il terapeuta con approccio psicodinamico cerca di aiutarlo a dare un nome alle sue esperienze, alle emozioni che vive.

Favorisce la possibilità di rendere pensabile quello che prova, di entrare in contatto con ciò di cui non è ancora completamente consapevole, anche a costo di dubitare delle certezze acquisite, di allontanarsi dalla sicurezza del già noto per avvicinarsi a ciò che, di sé, ancora non conosce.

Lo scopo è di aiutare la persona ad essere più pienamente se stessa, con tutta la gamma di affetti e di emozioni che può provare, senza negare niente.

Attraverso il rapporto con il terapeuta, il paziente può fare esperienza di un rapporto nuovo con se stesso che lo aiuti anche fuori dalla stanza di terapia per vivere in modo diverso i suoi rapporti interpersonali.

Come dicevamo, la psicoterapia psicodinamica non si limita al sintomo con cui la persona può arrivare in terapia. 

Perché il sintomo non viene visto come il problema, ma come il portavoce di una difficoltà più profonda o nascosta. Il sintomo è un campanello d’allarme che obbliga la persona a fermarsi o a cambiare rotta.

Qualcuno può chiedere aiuto perché fatica a dormire di notte,  un altro perché ha attacchi di panico,  un altro perché non riesce ad uscire di casa, un altro ancora perché si sente male nei luoghi affollati, qualcuno perché non si è mai sentito visto o compreso, altri perché bevono o non riescono a controllare i loro impulsi.

In tutti questi esempi, lo psicoterapeuta psicodinamico non focalizza la terapia solo sul disagio che ha spinto la persona a rivolgersi a lui (anche se ovviamente ne tiene conto). 

Cerca, invece, di favorire una relazione che prenda in considerazione la storia, le emozioni, i pensieri e i sogni del paziente nella loro interezza e complessità, favorendo quell’unità mente-corpo che talvolta sembra interrompersi.

Il sintomo è considerato sia un tentativo inconscio di adattamento alle richieste dell’ambiente che la ricerca di una soluzione. 

Tale compromesso può essere stato utile e necessario alla sopravvivenza, in un certo periodo della vita, ma oggi risulta disfunzionale o troppo doloroso.

La psicoterapia psicodinamica considera che tutto quello di cui non si è consapevoli può condizionare la propria vita. Soffro, non ne conosco il motivo, ma attraverso il cibo, l’alcol, la droga, il ritiro sociale, la violenza cerco di mettere a tacere la mia angoscia.

E poi, a partire dalla presa di coscienza, la persona potrà più liberamente decidere che strada intraprendere. Sicuramente un punto importante è lavorare sull’accettazione dei vissuti che in prima battuta avevamo nascosto a noi stessi.

Un percorso non facile, ma che apre la possibilità di muoverci con più sicurezza verso ciò che desideriamo e con più compassione nei confronti di chi ci circonda che, come noi, sarà portatore di chiari-scuri emotivi.

La tecnica della psicoterapia psicodinamica si fonda quindi sull’ascolto, sulla parola e sul rapporto tra terapeuta e paziente.

E’ intesa a favorire la ripresa, nel paziente, di aspetti evolutivi bloccati, il riattivarsi di proprie competenze e la generazione di nuovi significati.

Tale processo nasce attraverso il dialogo e la relazione con il terapeuta e richiede il mantenimento di un contesto stabile chiamato setting. Questo è dato dalla stanza di terapia, il rispetto degli orari e la frequenza dei colloqui.

Paziente e terapeuta interagiscono così tra loro creando qualcosa di unico che prima non esisteva, una interazione irripetibile, che può portare al cambiamento desiderato o per lo meno a nuove acquisizioni personali e relazionali.

IL MIO METODO

Focus sugli obiettivi

Si lavora insieme individuando step condivisi e graduali

Stabilità Emotiva

Un obiettivo essenziale per il benessere e per avere relazioni sane

Autostima

 Per permettersi di desiderare il meglio per sé

Integrazione

Utilizzo di metodi all’avanguardia

Persona

Ognuno riceve un piano di azione su misura

Pienezza

L’obiettivo finale è avere una vita gioiosa e appagante

Approccio psicodinamico: la mente del terapeuta fa da specchio al paziente

Puntare al cambiamento.

"Il potere è la capacità di raggiungere degli scopi. Il potere è la capacità di effettuare dei cambiamenti."
Martin Luther King