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Motivazione e paura

La paura costituisce un freno alla capacità di scegliere e agire. Ci spinge a evitare o temporeggiare.

Le decisioni sono fortemente influenzate dallo stato d’animo del soggetto, dalla sua autostima, dalla sua motivazione e dalle sue aspettative circa gli effetti delle sue scelte.

Per quel che riguarda la motivazione, è possibile classificare le diverse teorie in merito, a seconda che  pongano l’attenzione all’interno dell’individuo o all’esterno.

Nel primo caso si parla di impulso, tendenza dell’individuo, drive, istinto, pulsione, volontà, intenzione ecc.

Nel secondo caso si parla di valenza specifica dell’oggetto, valore, valore affettivo, incentivo ecc.

 

Locus of control

All’interno del primo filone, J. Rotter introduce il concetto di locus of control che rappresenta l’atteggiamento mentale con cui il soggetto si pone di fronte alla realtà.

Se egli si sente in grado di determinare il proprio destino con le proprie azioni e i relativi risultati si parla di locus of control interno.

Se invece egli ritiene di essere in balia delle circostanze esterne, si parla di locus of control esterno. Il soggetto prenderà le sue decisioni in base alla polarità (interno/esterno) su cui si pone.

Ad esempio, uno studente intenzionato a migliorare i propri voti, sarà più propenso ad applicarsi se ritiene che gli esiti delle prove d’esame siano espressamente legate alla propria performance (locus of control interno).

Invece, uno studente che si sente vittima dell’arbitrio e dei soprusi del professore o del caso, non si sentirà motivato a studiare di più (locus of control esterno).

Essere consapevole di quali siano i propri assunti di base è fondamentale per poterli cambiare e porsi davanti alla realtà in maniera differente.

Se la motivazione è  il motore che spinge a decisioni risolutive, le paure costituiscono un freno.

 

La paura o le paure?

Nardone (2014) individua cinque paure che bloccano o distorcono le scelte.

  1. Paura di sbagliare, ovvero il timore di valutare e agire erroneamente o con tempistiche inadeguate;
  2. Paura di non essere all’altezza della situazione;
  3. Paura di esporsi (e di essere sopraffatti dagli altri);
  4. Paura di non avere o di perdere il controllo (durante la messa in atto o successivamente)
  5. Paura dell’impopolarità

Essere amato è una necessità profonda e originale dell’essere umano. Tuttavia il bisogno di essere apprezzato da tutti è una perversione disfunzionale di questo desiderio, che pone l’uomo in balia delle altrui opinioni (G. Nardone, 2014).

La difficoltà di decidere

Un disagio particolare viene vissuto quando la decisione da prendere implica un cambiamento importante.

Cambiare, anche in meglio, genera tensione perché proietta verso l’incerto.

Il soggetto allora si difende dallo sgradevole disagio mettendo in campo due particolari bias:

  • Self control bias: la persona tenderà a rinviare il problema, evitando piccoli sacrifici nel presente, anelando a una scelta “davvero risolutiva” nel futuro (si pensi al desiderio di smettere di fumare, rimandando sempre al giorno seguente l’ultima sigaretta).
  • Status quo bias: la persona tenderà a scegliere l’opzione che comporta meno cambiamenti possibili, anche se non è la scelta ottimale sul piano di realtà, perché il conosciuto, per quanto sgradevole, è più rassicurante.

E’ bene tenere presente che il disagio esperito di fronte a una scelta cruciale è fortemente legato alla psiche di chi deve decidere.

Secondo Epitteto, “non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti”.

Le capacità di reggere lo stress e l’incertezza variano da persona a persona, da una fase all’altra della vita o da un ambito all’altro.

Ad esempio un soldato addestrato a prendere decisioni in situazioni di tensione e ad elevato coinvolgimento emotivo, sarà in grado di gestire problematiche molto complesse, ma magari vivrà con stress e angoscia paralizzanti la scelta tra due partner.

Nell’articolo Saper decidere descrivo come esistano delle pressioni esistenziali che influiscono fortemente sulla nostra capacità di scegliere.

Mentre nell’articolo Bias ed euristiche del pensiero descrivo i meccanismi che la nostra mente usa per semplificare la realtà.