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Psicodramma: le origini

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  • Categoria dell'articolo:PSICOLOGIA E ARTE

Come è nato lo Psicodramma? Quali sono le sue origini?

Il suo inventore fu Jacob Levi Moreno (1889-1974), filosofo, sociologo, medico e psichiatra romeno. 

Egli diede origine a teorie e tecniche destinate a rivoluzionare su ampia scala le professioni legate alla relazione di aiuto.

Inventò una serie di Metodi Attivi (Action Methods) a mediazione teatrale che si basano sulla espressione diretta dei vissuti più che sulla semplice narrazione verbale.

Queste modalità hanno particolare efficacia perché coinvolgono la persona nella sua globalità di corpo, mente ed emozioni, nel “qui e ora”. 

Infatti, Moreno, riteneva che attraverso una rappresentazione scenica improvvisata, fosse possibile esteriorizzare sul palcoscenico i vissuti interiori del soggetto, inteso come unità esistenziale di desideri, motivazioni, sentimenti e sensazioni.

I principali Metodi Attivi sono: lo Psicodramma, il Sociodramma, il Gioco di Ruolo, Tecniche di riscaldamento attivanti spontaneità e creatività.

L’esperienza di Moreno inizia negli ambienti culturali di Vienna: nel 1922 fonda l’Impromptu Theatre (Teatro d’improvvisazione), meglio noto come Teatro della Spontaneità.

Questa forma espressiva prevedeva che gli attori mettessero in scena dei pezzi improvvisati in base a temi proposti dal pubblico.

Lì, Moreno si rese conto di quanto il Teatro potesse essere benefico per il pubblico in sala. Successivamente inventò Psicodramma e Sociodramma.

Nel primo un soggetto lavora su un tema specifico e il gruppo si pone a sua disposizione per aiutarlo.

Nel secondo, invece, si focalizza l’attenzione non su un singolo soggetto, ma sul gruppo nella sua totalità, allo scopo di trattare problemi interindividuali, di gruppo e di ruolo.

 

Ulteriori contributi di Moreno

Moreno ha anche inventato la Sociometria, ovvero un sistema di misurazione delle interazioni intragruppo che evidenzia i processi di emarginazione o leadership.

Nel Gioco di Ruolo (o Role Playing) a differenza dello Psicodramma, non viene inscenata la specifica storia di qualcuno ma vengono rappresentati generici ruoli sociali (es. genitore/figli; capo/impiegato; venditore/cliente…) a scopo psicoeducativo, formativo e di presa di coscienza.

Sebbene sia Freud che Moreno fossero studiosi dell’animo umano e dei vissuti personali, la differenza tra le loro prospettive si deduce dalle parole stesse di Moreno:

“ Ebbene, dottor Freud, io comincio dove lei finisce. Lei incontra le persone nel setting artificiale del suo ufficio. Io le incontro nelle strade e nelle loro case, nel loro ambiente. Lei analizza i loro sogni. Io do loro il coraggio di sognare ancora. Lei le analizza e le scompone. Io consento loro di agire i loro ruoli conflittuali e le aiuto a comporre le parti separate”.

Moreno dava grande rilevanza al presente e al futuro, più che al passato delle persone, infatti ripeteva spesso:

Non si può guidare una macchina guardando solo nello specchietto retrovisore. Bisogna guardare da tutti i lati, davanti come di fianco a noi”.

 

I Metodi Attivi (Action Methods)

Gli Action Methods  possono essere utilizzati al fine di apportare un miglioramento nella vita del soggetto, sviluppando i suoi punti di forza, la sua autostima e la sua autodeterminazione.

La messa in atto in ambiente protetto consente di attivare risorse latenti, necessarie in particolari fasi di transizione o processi evolutivi della vita personale o professionale.

I Metodi Attivi danno valore al punto di vista soggettivo, danno voce alle emozioni più difficili da condividere e permettono un contatto tra auto ed etero percezione.

Moreno stesso scrisse questi versi in Invito a un incontro (1914):

“Occhi negli occhi, volto nel volto
e quando tu sarai vicino
io coglierò i tuoi occhi
e li metterò al posto dei miei
e tu coglierai i miei occhi
e li metterai al posto dei tuoi,
allora io ti guarderò coi tuoi occhi
e tu mi guarderai coi miei”

Moreno è di fatto il padre delle psicoterapie esperienziali.

Fritz Perls, presentò negli anni ‘70 la terapia della Gestalt come una “grande sintesi tra azione drammatica e terapia” (“very much synthesis of drama and therapy”).

Circa nello stesso periodo, Eric Berne ammetteva l’influenza di Moreno nella creazione dell’Analisi Transazionale, in particolare nel concetto di copione esistenziale.

A sua volta, Paul Rebillot diede vita a un filone sperimentale che univa Teatro, ritualità e terapia della Gestalt, a partire dal 1968.

Ho parlato di Psicodramma anche negli articoli: