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Obiettivi della psicoterapia

Gli obiettivi della terapia devono essere definiti e perseguiti insieme al paziente, cercando attiva collaborazione e ridefinendoli periodicamente, 

Spesso i terapeuti tendono a privilegiare obiettivi intrapsichici come la “modifica del Super Io”  o il “rafforzamento dell’Io”, mentre i pazienti in genere puntano a cambiamenti concreti nella loro vita (N. McWilliams, 1999). 

“E’ necessario che nel corso del processo analitico avvengano una chiarificazione e una negoziazione successiva affinché paziente ed analista possano giungere ad un accordo su quali aspetti della personalità del paziente o del corso dell’esistenza si debbano modificare, o per quali aspetti può essere desiderabile un cambiamento. L’obiettivo del cambiamento non è quindi un fine diretto e privo di ambiguità” (L. Rangell, 1998)

È necessario che il terapeuta non dia eccessivo peso al raggiungimento degli obiettivi prefissati, poiché in alcuni pazienti questo può indurre un senso di stress, di oppressione, di ribellione o di induzione di un Falso Sé, per cui essi inscenano un cambiamento solo per compiacere il terapeuta. 

Oppure, pazienti che vivono un forte senso di invidia, possono ostinarsi nell’ opporsi al cambiamento per dimostrare la propria indipendenza di fronte all’aspettativa del terapeuta. 

Freud (1912) riteneva opportuno mettere in guardia gli analisti dall’attribuire agli obiettivi una priorità troppo elevata. 

Pertanto è utile, specie all’inizio della terapia, procedere senza alcun tipo di obiettivi, se non quello conoscitivo ed esplorativo (N. McWilliams, 1999). 

Mentre gli scopi più a lungo termine vengono tenuti sullo sfondo ma non eliminati dal programma complessivo, l’analista, con la progressiva collaborazione del paziente si dedica al “compito di svelare” (Rangell, 1998). 

Le psicoterapie brevi e intensive come la ISTDP danno grande rilevanza alla condivisione di obiettivi chiari e focalizzati: in questo modo si cerca di attivare l’Io del paziente come collaboratore della terapia.  

Con il focus preciso e circoscritto è evidente fin da subito quando il paziente si difende: evita o sposta l’argomento prescelto. Inoltre, un obiettivo chiaro e raggiungibile è necessario se la terapia vuole essere breve.

Se da una parte in psicoterapia ci si focalizza su ciò che può essere cambiato, dall’altra è necessario comprendere cosa non può essere cambiato, al fine di stabilire obiettivi ragionevoli. 

Il temperamento, le condizioni congenite, gli effetti irreversibili di traumi fisici, malattia o dipendenze, realtà fisiche e circostanze di vita immutabili e la storia passata non possono essere oggetto di cambiamento. 

Tuttavia si può lavorare su:

  • l’adattamento 
  • il superamento del diniego 
  • la trasformazione di idee illusorie 
  • l’elaborazione di un processo di perdita definitiva (elaborazione del lutto)
  • le strategie per fronteggiare lo stress (coping)  
  • la sostituzione delle credenze patogene con spiegazioni realistiche, 
  • lo sviluppo di strategie atte a compensare realtà immodificabili.

Dunque, quali possono essere obiettivi della psicoterapia concreti e raggiungibili? Ne parlo negli articoli 5 passi di consapevolezza  e Benessere bio-psico-sociale.