Filosofia e Psicologia da sempre si interrogano sull’origine delle emozioni e dei sentimenti.
Una persona sana ha accesso a tutta la gamma delle emozioni senza esserne però invasa.

Spesso mi viene chiesto come poter controllare le emozioni e i sentimenti.

Dal momento che nascono da parti molto profonde di noi, essi non possono essere bloccati o congelati, senza generare qualche squilibrio a livello psico-fisico.

Essi vanno riconosciuti, integrati nell’idea che abbiamo di noi stessi e gestiti.

Non siamo responsabili di ciò che proviamo, ma di ciò che ne facciamo, ovvero dei comportamenti che scegliamo di attuare.

Esistono delle emozioni fondamentali, comuni a tutti gli essere umani. 

Diversi studiosi ne hanno individuate in un numero variabile da quattro a dieci. Ad esempio, Paul Ekman ne ha individuate sei: felicità, tristezza, paura, rabbia, disgusto e sorpresa (quest’ultima assente nel film Inside Out, ispirato alle teorie di Paul Ekman).  

Se da una parte per noi è istintivo riconoscere le nostre emozioni e quelle sul volto degli altri, dall’altra possiamo disabituarci ad ascoltarle e comprenderle. Questo comporta un deterioramento della nostra Intelligenza Emotiva.   

Prima di tutto bisogna prestare attenzione ai propri vissuti corporei. Le emozioni infatti si presentano a livello psico-fisico.

Cogliere i propri cambiamenti fisiologici è il primo passo per accorgersi di cosa si agita in noi. Il battito accelerato, la sudorazione, l’istinto di stringere i denti o i pugni, le gambe molli o il desiderio di ridere, gridare o saltare, sono tutte espressioni corporee di emozioni differenti. 

Senza la consapevolezza dei nostri vissuti, non abbiamo possibilità di prendercene cura, né di gestirli. Semplicemente ne siamo dominati.